Beato Carlo Acutis, crescono le richieste di preghiera

Al momento non è prevista nessuna riapertura della Tomba

ASSISI – “Vorrei ricevere una reliquia del dolcissimo Carlo per usarla per mia figlia Silvia per un problema di salute e per potere avere un figlio. Ha la stessa età di Carlo. Se potete dite una preghiera per lei davanti alla tomba del Beato. Grazie infinite”. “Buongiorno, stamattina ho fatto la mammografia, in attesa dell’esito vi chiedo di pregare anche per me. Un sincero abbraccio”. “Grazie Carlo Acutis”.

Sono alcuni dei ringraziamenti e delle richieste di preghiera e intercessione al Beato Carlo Acutis che i devoti fanno pervenire quotidianamente attraverso i canali social della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e del Santuario della Spogliazione di Assisi oppure che i fedeli lasciano nel box situato accanto alla Tomba del Beato Carlo Acutis o chiedono telefonicamente.

Rispetto ad alcune voci ed attese riguardanti l’apertura della tomba del beato Carlo Acutis, il Santuario della Spogliazione comunica che “tale apertura, annunciata già lo scorso anno, è in programma, e la si attuerà appena possibile, in modo che la visibilità del corpo del Beato sarà resa permanente. In un primo tempo si era ipotizzato di realizzarla con il prossimo mese di agosto. Le  circostanze legate al decorso della pandemia in Italia e nel mondo hanno suggerito tuttavia al vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, di aspettare un periodo più conveniente. Anche questo differimento aiuta a ricordare che, se la devozione può essere favorita dalla vista delle spoglie mortali di Santi e Beati, come nella più antica tradizione della Chiesa, non è tuttavia legata a questi aspetti sensibili, e in ogni caso la missione di Santi e Beati – nel nostro caso di san Francesco e del beato Carlo – non è quella di additare se stessi, ma di orientare a Gesù. Si invitano inoltre i fedeli che giungeranno alla tomba del Beato in questo periodo ad attenersi rigorosamente a tutte le norme di sicurezza e ad intensificare la preghiera anche per i tanti che nel mondo ancora stanno vivendo situazioni difficili”.

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