Author: Redazione Santuario

Pasqua in Assisi, ecco il programma completo

Monsignor Sorrentino: "Impariamo a portare le nostri croci e sosteniamo i fratelli più fragili"

ASSISI – “Ci prepariamo a vivere la settimana più importante dell’anno con il cuore pieno di speranza perché la passione, morte e resurrezione di Cristo ci aprano gli occhi sulla nostra vita, fatta di gioie ma anche di sofferenze; le stesse sofferenze che ha patito Gesù sulla croce ma che poi lo hanno portato alla salvezza eterna. Impariamo da lui a prendere sulle spalle le nostre croci e sosteniamo i fratelli più fragili, perché solo attraverso le difficoltà si può assaporare la gioia della felicità”. È questo l’auspicio del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno in vista dei riti della settimana Santa che prenderanno il via domenica 24 marzo alle 9,30 con il ritrovo in piazza del Comune, davanti alla Chiesa di Santa Maria sopra Minerva, per la benedizione delle palme e l’avvio della processione verso la cattedrale di San Rufino dove il vescovo presiederà la celebrazione eucaristica. Nel pomeriggio alle 15,30 è prevista la tradizionale Via Crucis nella Basilica di Santa Chiara, cantata a cura di Commedia Harmonica, anche in ricordo del maestro Umberto Rinaldi. “Spero che in tanti possano partecipare ai riti della settimana Santa che porta ad interrogarsi, a riflettere sul proprio presente e sulla grandezza di quel Dio che, fatto uomo, ultimo tra gli ultimi, ha deciso di morire nel peggiore dei modi per dimostrare che dopo la fine di questa vita c’è la vera bellezza e salvezza”. Gli appuntamenti della prossima settimana ad Assisi continuano il 27 marzo, mercoledì Santo alle 16 nella cattedrale di San Rufino dove verrà celebrata la santa messa crismale, con la benedizione degli oli santi e animazione liturgica a cura della cappella musicale di San Rufino. Il 28 marzo, giovedì Santo alle 17,30, monsignor Sorrentino presiederà in cattedrale la santa messa “Nella Cena del Signore”; la lavanda dei piedi, seguirà la reposizione del Santissimo Sacramento e il rito della Scavigliazione. Il 29 marzo, venerdì Santo alle 6,45 ci sarà l’Ufficio di letture e a seguire la processione mattutina del Cristo Morto. Quest’anno il percorso visiterà i monasteri della parte superiore della città, passando per via San Paolo, via San Giacomo e arrivo nella Basilica di San Francesco attraverso via Mery Del Val. Alle 17 la celebrazione della Passione del Signore, presieduta dal vescovo con la liturgia della Parola, adorazione della croce e comunione all’assemblea. È prevista anche la colletta per la Terra Santa. Alle 20,30 la processione del Cristo Morto, animata dalle Confraternite alla luce delle fiaccole per i vicoli del centro storico. Il 30 marzo, Sabato Santo, dalle 22 si terrà la Veglia pasquale nella cattedrale di San Rufino. Le celebrazioni in cattedrale saranno trasmesse su Maria Vision (canale 602 del digitale terrestre) e sulla pagina Facebook Diocesi Assisi – Nocera – Gualdo.

Al Palazzo Vescovile incontro con le associazioni sulla disabilità

Si è tenuto il 18 marzo 2024, presso la “Sala della Spogliazione” Palazzo Vescovile, Piazza del Vescovado in Assisi, l’evento “La parola al territorio: criticità ed urgenze delle persone con disabilità e le loro famiglie”. L’evento, patrocinato dalla Regione Umbria e promosso dal Garante Regionale per i diritti delle persone con disabilità, l’Avv. Massimo Rolla, si è posto in continuità con il Piano d’azione elaborato e presentato a novembre dello scorso anno dall’Osservatorio regionale per la condizione delle persone con disabilità. (Continua dopo la foto)

Dopo gli interventi istituzionali della Vice Presidente dell’Assemblea legislativa nonché Presidente dell’Osservatorio per la condizione delle persone con disabilità, Paola Fioroni, che ha portato i saluti della Presidente della Regione Donatella Tesei, di Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo delle Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, che ha messo a disposizione la bellissima sala dove si è svolto l’evento, e dell’Assessore Paolo Mirti, in rappresentanza del Comune di Assisi, si sono susseguiti gli interventi di ben 21 associazioni del territorio regionale. (Continua dopo la foto)

Sono state attenzionate, in particolare, delle problematiche che necessitano interventi in tempi brevi. I temi comuni di tutte le associazioni sono stati: una accessibilità al sistema sanitario regionale ed in particolare al sistema ospedaliero attento alle esigenze di ogni singola persona con disabilità, in particolare alle cure; una formazione necessaria in ogni ambito sia per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e sia nel settore della salute; la necessità di potenziare i servizi di neuropsichiatria infantile e dell’età adulta; un percorso scolastico che favorisca un orientamento interno per l’accesso al mondo del lavoro; un adeguato ed auspicabile potenziamento del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistito Regionale con sviluppo di politiche attive in ogni ambito ed una maggiore competenza, conoscenza e divulgazione dei progetti individuali (con adeguata formazione).

Le relazioni hanno introdotto delle possibili soluzioni alle problematiche, anche tramite semplici accomodamenti ragionevoli e sempre nello spirito della collaborazione instaurata tra le Associazioni delle persone con disabilità presenti nel territorio e le varie istituzioni ed enti regionali e comunali, nello spirito della coprogettazione, coprogrammazione, sinergia di intenti e di dare il via ad un monitoraggio costante da parte delle istituzioni competenti. È stato un evento unico nel suo genere, il primo organizzato dal Garante e si auspica sia stato utile per creare un rapporto maggiormente collaborativo tra le Associazioni e le famiglie delle persone con disabilità e le istituzioni.

In corso la peregrinatio della reliquia del beato Carlo Acutis in Irlanda | Foto

In corso come sempre con un grande afflusso la quarta peregrinatio della reliquia del beato Carlo Acutis in Irlanda: il frammento del pericardio, la membrana che proteggeva il suo cuore, è stato portato nella diocesi di Clogher dal 3 al 5 marzo – prima nella Saint Macartan’s Cathedral, a Monaghan e nella Saint Michael’s Church a Enniskillen. (Continua dopo la foto)

“Quale gioia nel portare per la quarta volta una reliquia del Beato Carlo Acutis, da Assisi all’Irlanda, per una visita nell’ottava diocesi! Questo primo Beato del millennio, che segue le orme di San Francesco d’Assisi, è un invito a tutti, soprattutto ai giovani e alle famiglie, a non sprecare la vita, ma a farne un capolavoro”, le parole del vescovo. (Continua dopo la foto)

Ad accompagnare il frammento della reliquia è stato monsignor Anthony Figueiredo, responsabile delle Relazioni internazionali della diocesi.

La reliquia del Beato Carlo Acutis per la quarta volta in Irlanda

La vita del giovane continua a essere un esempio per tanti fedeli, soprattutto coetanei

“Quale gioia nel portare per la quarta volta una reliquia del Beato Carlo Acutis, da Assisi all’Irlanda, per una visita nell’ottava diocesi! Questo primo Beato del millennio, che segue le orme di San Francesco d’Assisi, è un invito a tutti, soprattutto ai giovani e alle famiglie, a non sprecare la vita, ma a farne un capolavoro”. Le parole del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, in preparazione al nuovo pellegrinaggio nella diocesi di Clogher dal 3 al 5 marzo – con inizio nella Saint Macartan’s Cathedral, a Monaghan, domenica 3 marzo, per poi spostarsi il giorno successivo nella Saint Michael’s Church, a Enniskillen città nota per la violenza mortale del passato e la riconciliazione e la pace del presente.

Ad accompagnare il frammento della reliquia del beato Carlo Acutis – si legge in una nota della Diocesi – sarà monsignor Anthony Figueiredo, responsabile delle Relazioni internazionali della diocesi. Il beato Carlo, il ragazzo in “jeans e scarpe da ginnastica”, è morto per leucemia a soli 15 anni nel 2006; nutriva una passione per la santità e basava la sua vita sull’Eucaristia per crescere nel rapporto con Gesù. Come diceva sempre “Essere sempre uniti a Gesù questo è il mio programma di vita”.

Carlo, ispirato dalla Madonna e dai santi, fu trasfigurato dall’amore per Dio e per il prossimo, soprattutto gli ultimi della società, nutrito dalla coerenza nella vita sacramentale e nell’adorazione. La reliquia del beato Carlo Acutis è già stata tre volte in sette diocesi irlandesi: a giugno nell’arcidiocesi di Armagh e nella diocesi di Down e Connor, in settembre nelle diocesi di Derry, Elphin, Tuam (Knock) e Dromore e a novembre nell’arcidiocesi di Dublino: in tutti i casi, attirando migliaia di pellegrini.

Da Assisi appello contro la guerra e l’uso del nucleare: “Rimettere al centro le religioni per trovare la pace”

Convegno del Comitato per una Civiltà dell’Amore e Diocesi, il vescovo: “Dal luogo della spogliazione di Francesco, questo messaggio arrivi al mondo”

“Il nucleare costituisce una minaccia per l’umanità, si pensi alle 12.500 testate nucleari strategiche esistenti di cui i 3.700 già schierate su missili e aerei. In questo luogo, la sala della Spogliazione, in cui risuonano otto secoli di messaggio di pace incarnato dal corpo nudo di Francesco di Assisi, questo dibattito ha qualcosa di paradossale e, al tempo stesso, di attuale e di ispirante per il cammino dell’umanità”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, nel suo intervento al convegno “Religioni e conversione delle armi nucleari in progetti di pace e sviluppo” organizzato dal Comitato per una Civiltà dell’Amore, in corso oggi, sabato 24 febbraio, nella sala della Spogliazione del palazzo vescovile ad Assisi. “Proprio questo luogo e la bomba valoriale che rappresenta – ha aggiunto monsignor Sorrentino – ci hanno ancora una volta spinto a collaborare con Civiltà dell’Amore aprendo gli spazi del nostro Santuario a una riflessione che, non a caso, in questa giornata si declina come un momento di riflessione-preghiera, e poi, solo dopo, nelle ore pomeridiane, di riflessione prospettica e, se si vuole, politica, proiettata sugli sviluppi di una energia nucleare che, con gli uomini che l’hanno scoperta e declinata per il male, in una energia che si ‘converta’ in possibilità di bene, facendo i conti onestamente sulla questione dei rischi di una tale conversione”.

Monsignor Sorrentino ha lodato anche la “connessione” di questo convegno allo ‘spirito di Assisi’, coniato proprio in termini di preghiera per la pace da San Giovanni Paolo II, che “convocando ad Assisi il 27 ottobre 1986 i leader religiosi dell’umanità, volle dare un ruolo ed anzi un primato alla preghiera, come espressione di un dialogo del vissuto più che del parlato, un vissuto in cui si fa spazio alla grazia più che all’iniziativa umana”. La giornata contro la guerra e l’uso del nucleare, voluta nel giorno del secondo anniversario della guerra in Ucraina, si è aperta con i saluti di padre Marco Moroni, custode del Sacro Convento e di Giuseppe Rotunno, presidente del Comitato per una Civiltà dell’Amore, ma anche del sindaco di Assisi Stefania Proietti, che ha sottolineato la sua gioia per “un momento davvero bellissimo in cui alla preghiera si unisce un argomento che forse suscita riso e ironia, il disarmo nucleare. Ma vorrei ringraziare il presidente Rotunno che ci fa sentire la responsabilità e il dovere di richiamare alla pace. Porto il saluto di una comunità intera che chiede con forza che Assisi spenda il suo nome per la pace, e che condanna le manganellate ai minorenni che si impegnano per la pace. Chiediamo inoltre di non fermarci al disarmo nucleare, parliamo anche del boicottaggio dell’economia di guerra”.

Al panel “Le Religioni e la conversione nell’era globale”, oltre al cardinale Giorgio Marengo, prefetto apostolico in Mongolia, la Commissione Spirito di Assisi, i rappresentanti delle religioni e Andrea Bartoli della Sant’Egidio Foundation for peace and dialogue, è intervenuto anche il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme: “Saluto questo incontro su pace e dialogo religiosi che arriva in un momento molto difficile in Terra Santa: nessuno vuole sentire la parola pace e in pochi ci credono, non si vuole neanche sentire parlare di rapporto tra religioni e pace, perché si dice che i motivi delle tensioni siano religiosi e che ci siano delle scelte politiche legate alla religione. Quello che viviamo è il momento più difficile degli ultimi decenni, ed è uno spartiacque nella vita politica del paese. Tra israeliani e palestinesi ci sono questioni rimaste in sospeso che ora sono esplose e serve affrontare i problemi alla radice: oggi le relazioni tra le varie comunità sono ai minimi storici, gli ebrei non si sentono supportati da cristiani e i musulmani sono accusati di essere conniventi con i fatti 7 ottobre, mentre cristiani si dividono qui e là. Ma la crisi deve essere un’opportunità e un momento di crescita: il dibattito ha puntato molto sulle ferite del passato, un bagaglio che ci portiamo tutti dietro, ma bisogna guardare le ferite del presente e il dialogo interreligioso deve essere capace di costruire prospettive per il futuro. Abbiamo bisogno di una nuova sintassi del dialogo interreligioso, di rimettere a fuoco temi e rapporto tra politica e religione, il rapporto tra fede, religione e Stato, il rapporto tra religione e terra. Noi cristiani abbiamo spiritualizzato la lettura biblica, ma altri non lo hanno fatto: ci sono differenze che non abbiamo affrontato e ora sono nodi venuti al pettine. Bisogna abbattere pregiudizi e stereotipi, un passo necessario per costruire prospettive di pace: in Medio Oriente non si può parlare di pace senza religione, ma finora la visione religiosa non è stata inclusa, si parla solo di territori e spazi, argomenti che non hanno funzionato. È necessario riconnettere la visione religiosa ‘liberata’ dal potere, dai condizionamenti, per illuminare chi decide nella maniera giusta perché, se si costruiscono prospettive di pace in Medio Oriente verrà contagiato anche il resto del mondo”. Nel pomeriggio il panel dal titolo: “La conversione delle armi nucleari e la pace nel mondo”. Dopo il dibattito, la giornata si è chiusa con le riflessioni finali di monsignor Sorrentino e del presidente Rotunno.

Isernia, la parrocchia di San Giuseppe Lavoratore ha accolto la reliquia del Beato Carlo Acutis (FOTO)

In chiesa è stata allestita anche una mostra dedicata al giovane

La parrocchia di San Giuseppe Lavoratore a San Lazzaro ha accolto nei giorni scorsi la reliquia del Beato Carlo Acutis.

Tanti i fedeli che in questi giorni stanno partecipando ai riti a lui dedicati, che si concluderanno domenica 25 febbraio con la celebrazione della Santa Messa, officiata alle ore 11.30, dal vescovo di Isernia, monsignor Camillo Cibotti.

In chiesa è stata allestita anche la mostra dedicata a Carlo Acutis, proclamato Beato nel 2020. Carlo Acutis nacque a Londra il 3 maggio 1991, da genitori italiani. Nel settembre 1991, la famiglia rientrò a Milano.

Fin da piccolo, Carlo fu caratterizzato da una fortissima fede cattolica. La sua devozione, rivolta in particolare all’Eucaristia. I suoi modelli erano i santi Francisco e Jacinta Marto, san Domenico Savio, san Luigi Gonzaga e san Tarcisio.

Nel 2006, all’età di 15 anni, venne improvvisamente colpito da una leucemia fulminante, a causa della quale morì il 12 ottobre, in soli tre giorni, presso l’ospedale San Gerardo di Monza.

Prima di morire dichiarò di voler offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa e promise alla madre Antonia che le avrebbe dato molti segni della sua presenza. (Testo di Isernia News)

Ad Assisi il convegno “Religioni e conversione delle armi nucleari in progetti di pace e sviluppo”

Sabato 24 febbraio convegno di Civiltà dell’Amore e Diocesi nella sala della Spogliazione. Esperti e rappresentanti delle diverse fedi parlano di progetti di pace e sviluppo

ASSISI – A due anni dall’inizio della guerra in Ucraina, il Comitato per una Civiltà dell’Amore e la Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino promuovono il convegno “Religioni e conversione delle armi nucleari in progetti di pace e sviluppo”. L’iniziativa si svolgerà sabato 24 febbraio dalle ore 10 alle 17 circa nella sala della Spogliazione del palazzo vescovile, ad Assisi.
La giornata si aprirà alle ore 10 con i saluti di Stefania Proietti, sindaco di Assisi, di padre Marco Moroni, custode del Sacro Convento e di Giuseppe Rotunno, presidente del Comitato per una Civiltà dell’Amore. Seguirà una relazione introduttiva di monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno. Seguirà il panel “Le Religioni e la conversione nell’era globale”, con gli interventi del cardinale Giorgio Marengo, prefetto apostolico in Mongolia, della Commissione Spirito di Assisi e dei rappresentanti delle religioni. A seguire il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme e Andrea Bartoli della Sant’Egidio Foundation for peace and dialogue.

Dopo una pausa dalle 14 alle 15 si riprenderà con “La conversione delle armi nucleari e la pace nel mondo”, panel moderato da Stefano Monti, presidente AIN (Associazione italiana nucleare) con l’ambasciatore Carlo Trezza – Scientific Advisor, Istituto Affari internazionali: Massimo Sepielli, esperto nucleare e membro del Comitato per una Civiltà dell’Amore; Roberto Adinolfi, presidente Ansaldo-Nucleare; e Mrs. Mary T. Stronach, vice ministro generale OFS. Dopo il dibattito, la giornata si chiuderà con le riflessioni finali di monsignor Sorrentino e del presidente Rotunno. Il link di collegamento zoom per assistere alla conferenza è il seguente: https://us02web.zoom.us/j/83361522649?pwd=QUlmSUxLSlJ3YlVMOXJOMGVVYVF6QT09; Passcode: 686347

La locandina in pdf

Il cardinale Peter Ebere Okpaleke in visita al Santuario

Il cardinale Peter Ebere Okpaleke, vescovo della diocesi di Ekwulobia in Nigeria, arrivato in Umbria per le celebrazioni in occasione della solennità del patrono della diocesi di Foligno San Feliciano, giovedì 25 gennaio, ha visitato Assisi.

Accolto dal vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, il cardinale Okpaleke in mattinata ha presieduto la santa messa, concelebrata dal vescovo e dal vicario generale don Jean Claude Kossi Anani Djidonou Hazoumé, nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione. Al termine della celebrazione il cardinale ha pregato sulla tomba del Beato Carlo Acutis. Infine accompagnato dal vescovo, dal rettore del santuario padre Marco Gaballo e dal responsabile delle Relazioni internazionali della diocesi monsignor Anthony Jesus AleluiaFigueiredo, il cardinale ha fatto sosta nel chiostro del palazzo vescovile, ha attraversato la Porta di Francesco, l’antica porta di accesso del vescovado e visitato i luoghi dove San Francesco ha rinunciato a tutti i suoi beni per conformarsi a Cristo.

Il Santo Padre conferma il vescovo di Assisi alla guida di The Economy of Francesco

Lettera del Papa al Comitato: “Vi prego di farvi interpreti di quanto i giovani stanno sognando e portando avanti”

Con lettera del 5 dicembre scorso Papa Francesco scrivendo a monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, e agli altri membri del Comitato organizzatore di Economy of Francesco, Luigino Bruni, economista, e Francesca di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico, ha rilanciato il progetto da lui voluto affidando allo stesso vescovo di Assisi il compito di provvedere alla definizione delle sue linee organizzative d’intesa con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale.

“Considerato il legame che si è creato con la Chiesa particolare che ha ospitato dalle origini l’iniziativa Economy of Francesco – è scritto nella lettera del Santo Padre – , affido dunque l’intero progetto alla sollecitudine pastorale del Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, affinché, come Autorità competente, provveda a tutto ciò che occorra per attribuirgli il dovuto status giuridico, emanando, nel caso, opportuni provvedimenti e norme. Al medesimo Ordinario spetterà la vigilanza su Economy of Francesco a norma della legge canonica. Il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che vi ha accompagnati fino a questo punto del cammino, continuerà a essere al vostro fianco per le questioni relative al Magistero Pontificio e alla Dottrina Sociale della Chiesa. So che sono stati coinvolti dei giovani attivi nelle varie regioni del mondo per ricevere spunti sullo sviluppo organizzativo e sul governo futuro. Vi prego dunque di farvi interpreti di quanto i giovani stanno sognando e portando avanti. Caro Fratello, cari Membri del Comitato organizzatore, vi rinnovo la riconoscenza per quanto compiuto e vi sono grato per quanto sarete ancora disposti a fare. Di cuore vi benedico, chiedendovi di continuare a pregare per me”.

Monsignor Sorrentino, anche a nome degli altri membri del Comitato, ha ringraziato il Santo Padre per la rinnovata fiducia. “Spero in tempo debito – ha detto il vescovo – di provvedere affinché questo processo, che vede tanti giovani nel mondo impegnati con entusiasmo e competenze, possa avere il successo che merita per il rinnovamento integrale dell’economia all’insegna della solidarietà, della giustizia e del rispetto dell’ambiente”.

Sul sito della diocesi la lettera del Papa

Focolarini in pellegrinaggio al Santario della Spogliazione

Il 7 dicembre il Movimento dei Focolari, nato dal carisma dell’unità di Chiara Lubich, ha festeggiato gli 80 anni della fondazione nella fedeltà alle sue origini. Al culmine delle celebrazioni l’udienza con Papa Francesco in Vaticano, preceduta da un pellegrinaggio di ringraziamento ad Assisi, Loreto e Roma, per quanto vissuto fin qui e per una nuova ripartenza.

Ad Assisi erano quasi un centinaio i partecipanti al pellegrinaggio dello scorso 2 dicembre: in città Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari, insieme con il Consiglio Generale ed i delegati dei vari territori nel mondo. Accolti al Santuario della Spogliazione dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino i delegati hanno potuto attraversare l’antica porta di Francesco, vedere il cantiere che riporterà alla luce il vecchio episcopio, pregare e riflettere su questo luogo, icona francescana, dimenticata per lungo tempo. Il vescovo non ha mancato di sottolineare l’attualità della spogliazione di San Francesco che ancora oggi ci spinge a riflettere sulle nostre debolezze e la necessità di liberarsi di qualcosa di proprio per fare posto agli altrui desideri, bisogni e diritti.